Da settimane sui quotidiani, nei Tg, nei programmi di approfondimento, sul web si è moltiplicata esponenzialmente l'attenzione ai furbi, i corrotti, gli evasori.
Improvvisamente, bombardati dai mezzi di informazione, ci si indigna per tutte le ruberie da decenni, per non dire secoli, perpetrate dall'uomo sull'uomo.
Tutti ci scopriamo cittadini onesti e integerrimi e per tale motivo ci arroghiamo il diritto di giudicare e condannare.
Siamo attenti a tutte le notizie che riguardano i furbi e i corrotti per scagliarci contro questa disonestà che sta cancellando la "vocazione naturale" alla vita civile di tutti noi.
Come spesso accade in questi momenti si riapre la "caccia alle streghe" perpetrata in salsa moderna attraverso i media.
Anche il sito dell'Ansa, naturalmente, partecipa attivamente a questa nuova caccia.
Da qualche settimana ha inaugurato una nuova rubrica denominanta "L'Italia dei furbetti".
Il 17 gennaio riportava la storia del dottor Vladimiro Colloca.
Eccome alcuni stralci:
"Milano - Centinaia di anziani con problemi cardiaci del quartiere Niguarda, a Milano, avevano scelto lui soprattutto per due motivi: andava a visitarli anche a casa, cosa che pochi fanno, e per un controllo prendeva 30-40 euro, cifra molto bassa e fuori mercato rispetto agli altri specialisti. Peccato che Vladimiro Colloca, che passava per un cardiologo molto conosciuto in zona anche dai medici di famiglia che lo indicavano ai pazienti, non abbia mai nella sua vita conseguito la laurea in Medicina e non sia mai stato iscritto all'Albo dei medici.
L'uomo, 58 anni, ha alle spalle dieci anni passati alla Facoltà di Medicina ma senza mai laurearsi (...)
nonostante non abbia mai avuto nemmeno un pezzo di carta per giustificare la sua professione, Colloca è riuscito ad esercitare abusivamente come specialista per 30 anni, dal 1982, fino a che sabato scorso una segnalazione anonima ha raggiunto i carabinieri (...) i militari l'hanno subito verificata (...) e ora è indagato per esercizio abusivo della professione medica e false certificazioni (...) gli inquirenti hanno spiegato che è opportuno che tutti i pazienti che sono stati visitati da Colloca si rivolgano ai carabinieri (...) perchè si sono illusi di essere curati da uno specialista e potrebbero esserci rischi per la loro salute e la necessità di veri controlli medici."
La storia del dottor Colloca (permettetemi di chiamarlo dottore) mi ha fatto motlo riflettere.
Ho immaginato le schiere di persone (mezzo quartiere) che si sono rivolte a lui, agli anziani che avevano trovato un dottore che andava a visitarli fino a casa, ai consigli, agli esami, all'attenzione che avrà rivolto ai suoi assistiti visto che veniva consigliato dai medici di famiglia, all'onorario "fuori mercato" che chiedeva.
Ma lui non poteva, non aveva il "pezzo di carta" e quindi ora dovrà vedersela con la Legge e per di più il suo nome viene inserito nella lunga schiera di furbi che i media, diligentemente, aggiorna quotidianamente per tutti noi.
Sarà che a me questo clima non piace e non mi è mai piaciuta l'ipocrisia tipica dell'uomo della quale (nessuno si offenda) ma noi italiani siamo molto bravi ad esercitarla ma la storia del dottor Colloca serve a poco a darci la nostra dose quotidiana di indignazione.
Personalmente non sono indignato e spero tanto che tutti i pazienti del dottore rispondano all'appello dei carabinieri e si presentino in caserma, forse, solo in questo modo, si scopriranno tante persone curate ed aiutate da questo non-dottore.