sabato 31 marzo 2012

L'impossibile

"Quando una cosa è impossibile e accade, non è un problema della cosa, è un problema del pensiero"

                                                                                                                  Fabio D'Andrea


Lezione di Sociologia Generale del 18/10/2011 - http://www.sociologica.it/

giovedì 15 marzo 2012

Etica dell'estetica

Nella ricerca del Censis su "I valori degli italiani", presentata il 13/03/2012, si legge che "il 70% degli italiani è convinto che vivere in un posto bello aiuta a diventare persone migliori. Crede quindi che ci sia un legame tra etica ed estetica...".
Il risultato di tale ricerca mi ha colpito per due ordini di motivi.
Il primo riguarda il legame tra etica ed estetica che riporta in evidenza il pensiero di Michel Maffesoli.
Il sociologo francese, nella sua capacità di osservare l'uomo e il suo ambiente sociale, già dagli anni '80 del secolo scorso aveva posto l'accento su temi, che allora potevano risultare eccentrci, ma che con il tempo sono divenuti di grande attualità (si pensi al tribalismo, al nomadismo, al radicamento dinamico ed, appunto, all'etica dell'estetica).
Già di per sè i termini utilizzati e coniati da Maffesoli denotano un'attenzione al "sentire", al "provare", non mostrandoci oggetti dai contorni nitidi incasellabili in ordini e gerarchie.
Infatti l'etica dell'estetica è, appunto, un venire in luce di valori etici che scaturiscono dalla condivisione di spazi, sentimenti, emozioni che, nutrendosi di semplice prossemia, finiscono per legarci gli uni agli altri in un modo etico donandoci un fondamento sul quale stabilire il "giusto".
Cercando di fare un esempio possiamo pensare al suono di un accordo di chitarra.
Seppur le 6 corde hanno diverse tensioni e tonalità il vibrare insieme, in un determinato modo e in un determinato momento di un brano, ci regalano un unico suono che non è solo bello ed armonico ma anche "giusto".
Urge qui precisare, inoltre, che siamo lontani dal significato che estetica ha assunto ai giorni nostri ma ci si rifà al significato originario quale conoscenza attraverso i sensi (V. Mele)  [1] tema trattato ampiamente anche da Simmel, che come Maffesoli, se non in modo ancora più subdolo, è stato volentieri snobbato dall'intellighentzia ufficiale.
Il secondo motivo nasce da un mio senso di frustazione nei confronti delle metodologie di ricerca empiriche su tematiche socio-economiche (anche se, come nel nostro caso,  condotte da prestigiosi Istituti come il Censis).
Non mi ha mai convinto il determinare atteggiamenti, pensieri, aspettative, desideri, comportamenti umani con indagini statistiche.
Ridurre il complesso per avere un'immagine del reale, anche se per certi versi inevitabile, alla lunga finisce esso stesso per determinare e costringere la stessa multiforme realtà in una determinata forma.
Inoltre, nella maggior parte dei casi, noi troviamo e scopriamo semplicemente quello che cerchiamo a riprova di ciò lo stesso Censis il 07/07/2011 aveva indetto una conferenza su "Gli italiani e la bellezza" per poi scoprire, nella ricerca, che il 70% degli stessi crede in un legame tra etica ed estetica.
Volendo, però, non eccedere in un'aspra critica, prendo per buona questa tendenza emersa, che ad osservatori attenti come Maffesoli era già risultata evidente da anni, con la speranza che, come purtroppo spesso accade, l'incasellarla in una percentuale statistica e il volerla definire con strumenti di una ragione astratta, non finisca per convogliarne gli effetti in nuovi argini di "ordine" e "potere".

[1] Presentazione del saggio di Simmel Estetica Sociologica in Leggere Simmel a cura di Antonio De Simone - Ed. Quattroventi