mercoledì 21 agosto 2013

Spinoza - al di là del soggetto

(trascrizione della prima parte della conferenza di Vittorio Morfino intitolata “Spinoza al di là del popolo-soggetto” tenuta alla Casa della cultura il 12 ottobre 2011 e visibile su ArcoirisTv all’indirizzo http://www.arcoiris.tv/scheda/it/14960/ )


In che senso la filosofia di Spinoza sarebbe al di là del soggetto?
In primo luogo sappiamo che soggetto è un termine che appartiene alla filosofia kantiana e tuttavia benché Cartesio pensi ancora in una terminologia aristotelico-scolastica è a partire dalla sua filosofia, cioè dalla filosofia del cogito, che prende avvio la teoria moderna del soggetto.
Vi leggerò un passo di Heidegger, da “L’epoca dell’Immagine del mondo”, in cui, appunto Heidegger, mette in evidenza questo passaggio fondamentale. Scrive Heidegger:
“Dobbiamo senz’altro vedere questa parola subjectum la traduzione del greco hypokeimenon, la parola indica ciò che sta prima, ciò che raccoglie tutto in se come fondazione. Questo significato metafisico del concetto di soggetto non ha, originariamente, alcun particolare riferimento all’uomo ma il costituirsi dell’uomo a primo e autentico subjectum porta con se quanto segue: l’uomo diviene quell’ente in cui ogni ente si fonda nel modo del suo essere, della sua verità, l’uomo diviene il centro di riferimento dell’ente come tale.”
Dunque lo specifico dell’epoca moderna è il costituirsi dell’uomo a soggetto di fronte ad una oggettività rappresentata come mondo.
Ora vediamo rapidamente le mosse cartesiane che portano a questo costituirsi della centralità del soggetto. In primo luogo, naturalmente, il dubbio metodico che dagli errori della percezione, sino al genio maligno, conducono all’invenzione dello spazio di interiorità, lo spazio dell’ego come fondamento non scuotibile. Questo spazio di interiorità, ed è il secondo punto, è radicalmente separato dal mondo esterno e può accedere ad esso solo attraverso la rappresentazione chiara e distinta che altro non è, attraverso la garanzia divina, se non una matematizzazione del mondo, cioè il porre il soggetto al centro produce un’oggettivizzazione dl mondo, una totale matematizzazione del mondo.
Soggetto e oggetto si fronteggiano, in Cartesio, sotto forma di res cogitans e res extensa, spirito e materia, libertà e necessità, interiorità e mondo, sostanze radicalmente separate la cui comunicazione diventa il problema fondamentale della modernità.
Allora in che senso possiamo dire che Spinoza è al di là del soggetto e non al di qua, come sembra indicare Hegel quando dice che la filosofia di Spinoza è una filosofia orientalistica.
La mossa spinoziana è molto semplice. Egli nega sostanzialità alla res cogitans cioè all’ego, al pensiero e alla res extensa e ne fa due attributi di un'unica sostanza divina. Questa mossa elimina il problema cartesiano della comunicazione delle sostanze poiché appunto non si tratta di sostanze differenti ma di un’unica sostanza e dei suoi attributi e, tuttavia, questa mossa di riduzione delle sostanze cartesiane in un’unica sostanza apre una serie di nuovi problemi.
In primo luogo ciò che Cartesio chiama ego, res cogitans in Spinoza che statuto ha? E ancora, una volta negata sostanzialità all’individuo finito, in che cosa risiede il suo principio di individuazione, cioè il suo principio di individualità finita se noi neghiamo sostanzialità?
La res finita in Spinoza non è ne la sostanza della tradizione aristotelica ne il soggetto moderno. Spinoza chiama la res finita in un modo strano cioè Modo. Ora si tratta di comprendere la portata teorica di questa definizione. Modo secondo Spinoza è “ciò che è in altro è deve essere concepito in ciò che è in altro”. Qual è il profondo significato di questa definizione da cui Spinoza trarrà un’inaudita teoria dell’individualità, dell’individuo finito?
Il Modo è strutturale rinvio ad altro, è ciò che è in altro ma non è in altro come una paperetta è in una vasca da bagno è piuttosto in altro in quanto è rinvio ad altro. Il Modo è relazione ad altro, è esistenza in relazione, attraversato dalla relazione, costituito dalla relazione. Affermare che nell’universo non ci sono sostanze ma Modi significa affermare il primato del tessuto di relazioni sugli individui a cui queste relazioni danno forma. Significa affermare il primato dei processi di individuazione sugli individui cioè l’individuo è sempre un processo che si sta individualizzando.
Cosa significa dire allora che questa res cogitans, cioè l’ego, questo spazio chiuso di interiorità è un Modo?
In primo luogo, ed è questo è il punto fondamentale in Spinoza, significa infrangere la chiusura dello spazio di interiorità. Non ci troviamo di fronte ne allo spazio di interiorità cartesiano ne alla monade leibniziana. Il Modo non è soltanto relazione verso l’esterno ma è costituito esso stesso da relazione. Questo significa che se lo spazio di interiorità cartesiano è una stanza senza porte ne finestre che contiene delle cose-idee (res) con una sorta di segnaletica che ci permette di muoverci nel mondo esterno, nel mondo della res extensa, la mente spinoziana non è un contenitore di idee ma è una struttura relazionale di idee. Non c’è nulla nel fondo oltre questa struttura relazionale. Struttura relazionale aperta che permette, per definizione, la composizione con altre strutture relazionali anzi non può esistere senza tale composizione e quindi per Spinoza è evidente, non solo il fatto che non si pensa da soli ma in relazione con altre menti, e non si può pensare da soli non perché pensare da soli sia peggio che pensare con altri ma perché è semplicemente impossibile pensare da soli. Per Spinoza cioè la mente è una struttura relazione, noi non pensiamo mai da soli. Essendo allora il Modo  una struttura relazionale ciò che è totalmente assente in Spinoza è quello che Macpherson, in un bel libro, aveva definito l’individualismo possessivo cioè il soggetto proprietario delle proprie idee, del proprio corpo che fonda questa proprietà originaria che naturalmente diventa il modello della proprietà borghese che si afferma in quei secoli.


P.s. mi sono permesso leggerissime modifiche per rendere più scorrevole lo scritto