domenica 30 giugno 2013

Et-et



Nel post "Il mio blog" (vedi qui) scrivevo del mio naturale "sforzo di osservare i fenomeni in una chiave et-et, quindi includente, proprio perchè le nette antinomie, che spesso guidano la nostra vita, sono, per la maggior parte, nostre costruzioni o convinzioni".
Per tentare di dare la giusta profondità a questa energia/tensione che da sempre pervade tutto me stesso, voglio condividere con tutti voi due splendidi aforismi di Edgar Morin pubblicati originariamente nel 1960 nella rivista Arguments.

"Tutto ciò che riguarda l'uomo ci rivela al tempo stesso l'uomo in movimento e l'uomo permanente. L'uomo diverso e l'uomo uno.
Il mistero dell'interiorità dell'uomo e nelle sue opere, nei suoi miti, nelle sue proiezioni. Cercare l'interno nell'esterno.
Bisognerebbe mostrare che nel reale c'è meno materialità di quanto non sembri, nell'immaginario più realtà di quanto non si creda e, attraverso tale ravvicinamento, tentare di considerare la loro stoffa comune: la realtà." [1]

" In mancanza di modelli, c'è un tipo d'uomo che sarebbe il mio ideale.
Il suo equilibrio si modifica, si distrugge e si riforma nel campo di battaglia delle contraddizioni. Non vuole abbandonare il terreno delle contraddizioni. Non vuole espellere il negativo dal mondo, ma partecipare alle sue energie. Non vuole distruggere il positivo, ma desidera resistere alla pietrificazione. Non vuole nè fuggire il reale, nè accettarlo, ma vorrebbe che il reale venisse trasformato e forse spera che un giorno verrà trasfigurato. Si sforza di rendere creatrice dentro di sè la lotta dei contrari.
Tragedia e commedia, epopea e farsa sono per lui indissolubilmente presenti in ogni istante.
Sa di essere infermo, particolare, ma ciò che sente è la miseria universale di ciascuno e non la solitudine. La solitudine è l'emicrania del mondo borghese.
Quest'uomo non odia nessuno. Le sue passioni sono l'amore e la curiosità. La sua curiosità è un'energia senza frontiere. I suoi amori non si escludono e non perdono il sapore.
Quest'uomo adulto è al tempo stesso molto vecchio, bambino e adolescente.
E' sempre in formazione.
Si ostina a cercare l'aldilà." [1]


[1] Pro e contro Marx - Edgar Morin - Ed. Erickson